INFRASTRUTTURE SOSTENIBILI E PNRR: IL REPORT CON I DATI DEL PROTOCOLLO ENVISION

Sempre più stazioni appaltanti scelgono il sistema di rating per la sostenibilità delle opere infrastrutturali.



Lo scorso 26 maggio a Roma durante l’Envision Conference è stato fatto il punto sulle opere infrastrutturali certificate con Envision. Il Protocollo Envision è il primo sistema di rating specializzato in infrastrutture sostenibili che offre una griglia di analisi con una visione a 360 gradi sulla qualità di un investimento partendo dall’efficacia economica dello stesso, fino ad arrivare a temi sostenibili come il rispetto dell’ecosistema, il miglioramento della qualità della vita e l’efficienza energetica.

L’interesse per Envision ha portato oggi alla certificazione di 6 opere e altre 2 sono in corso. Si tratta prevalentemente di infrastrutture di mobilità e di trasporto, ferrovie e strade per 3 miliardi e 300 milioni, pari al 93% del valore complessivo (3.549.350.000 totali).

L’utilizzo del protocollo sta contribuendo a facilitare il raggiungimento degli obiettivi previsti per alcune importanti opere inserite nel PNRR. In particolare per quanto riguarda alcune tratte della Napoli – Bari: il Tratta Apice – Orsara, 1° Lotto Funzionale Apice – Hirpinia, con la costruzione della nuova stazione Hirpinia e il potenziamento dell’accessibilità delle aree interessate e la tratta Frasso Telesino – S. Lorenzo, primo progetto europeo certificato con il livello Platinum.

Tra le altre opere certificate il Passante autostradale di Bologna, potenziamento in sede del sistema autostradale e tangenziale di Bologna, primo progetto autostradale certificato in Europa; due parchi eolici Edison integralmente ricostruiti a Castiglione Messer Marino e Roccaspinalveti (Chieti) che hanno ottenuto la certificazione Envision livello Platinum, così come il Parco Eolico di Vaglio (Potenza) (Envision Gold).

La loro distribuzione geografica premia il Nord. Qui, infatti, si concentrano oltre la metà dei progetti. Sud e Centro si dividono egualmente l’altro 50%.

 “Chiunque – sottolinea Lorenzo Orsenigo il presidente di ICMQ, l’organismo di certificazione depositario in esclusiva per l’Europa – può prendere come riferimento il protocollo Envision e adeguarsi ai suoi indirizzi orientando il progetto verso il raggiungimento dei risultati indicati. Procedere alla certificazione ha comunque un valore ben maggiore, consentendo di acquisire rilevanti vantaggi organizzativi e sul piano economico, oltre a costituire un elemento strategico in termini di posizionamento e di marketing per il fatto di essere valutati da un organismo indipendente di parte terza. Il costo della certificazione si aggira mediamente intorno allo 0.07 per mille del valore dell’opera. In termini di impegno la certificazione incide soprattutto sulla fase di progettazione, richiedendo una maggiore attenzione e l’acquisizione di una serie di evidenze documentali, essenziali per definire le scelte tecniche così come per acquisire una condivisione con i diversi stakeholder. Con l’effetto di ridurre i tempi nella fase di costruzione. Grazie a un cronoprogramma più certo anche per l’impresa sarà possibile concretizzare un risparmio economico. Senza dimenticare che grazie alla certificazione si avranno garanzie chiare e certe in termini di aumento della durabilità dell’opera e della sua fruibilità.”

Il protocollo Envision e gli obiettivi del DNSH
Dal 1° gennaio 2022 è entrato in vigore il Regolamento delegato UE 2021/2139 della Commissione europea, che integra il Regolamento UE 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, fissando i criteri tecnici che determinano le condizioni per cui un’attività economica contribuisce in modo sostanziale al raggiungimento di uno o più dei sei obiettivi ambientali previsti e non arreca un danno significativo a nessuno degli stessi.

Il Regolamento UE 2020/852 stabilisce i criteri per determinare se un’attività economica possa considerarsi ecosostenibile e, al fine di individuare il grado di ecosostenibilità di un investimento, ha introdotto nel sistema normativo europeo la tassonomia delle attività economiche eco-compatibili, ovvero una classificazione delle attività considerate sostenibili in base agli obiettivi ambientali dell’Unione Europea e al rispetto di alcune clausole di carattere sociale.  L’articolo 9 elenca i 6 obiettivi da conseguire per non arrecare danni significativi all’ambiente (DNSH – Do Not Significant Harm): la mitigazione dei cambiamenti climatici, l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine, la transizione verso un’economia circolare, la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Il Protocollo Envision è lo strumento ideale per misurare lo stato dei sei obiettivi DNSH e ottenere una certificazione di sostenibilità che soddisfa anche le richieste dell’UE. Con un’integrazione fondamentale: mentre la valutazione DNSH si occupa solo di ambiente, il Protocollo Envision tiene conto anche della parte economica e della parte sociale, soddisfacendo così i tre fattori ESG della sostenibilità.

Il protocollo offre un punto di vista oggettivo e completo sul piano delle valutazioni costi/benefici per la comunità, la partecipazione degli stakeholder e l’impiego efficiente delle risorse. Il sistema di rating è articolato in 64 criteri di sostenibilità (crediti), suddivisi in 5 categorie che identificano le potenziali esternalità delle infrastrutture: Quality of Life, Leadership, Resource Allocation, Natural World, Climate and Resilience.

Per il presidente Orsenigo il fascicolo sul DNSH costituisce uno strumento importante per favorire la diffusione del protocollo in Europa.Il 2023 sarà l’anno nel quale l’impegno di ICMQ sarà massimo per favorire la diffusione di Envision in altri Paesi oltre l’Italia. Abbiamo iniziato a operare in Spagna insieme a Enel Greenpower e in Germania con alcune società di progettazione. Il ruolo di ICMQ all’interno di importanti organismi europei di attestazione sta favorendo l’interesse e l’attenzione su uno strumento che proprio alla luce dell’evoluzione degli indirizzi e della normativa europea può contribuire a misurare i risultai della sostenibilità rispetto ai progetti infrastrutturali che caratterizzeranno i prossimi anni nel continente.”

ICMQ ha realizzato un report, presentato lo scorso 26 maggio durante la Envision Conference a Roma, in cui sono riportati i dati relativi alle opere certificate in Italia e nel mondo, i settori e i soggetti coinvolti, il numero degli Envision SP.
Di seguito il report completo