E ORA RIPARTIAMO DAI SOGNI

“Dobbiamo riappropriarci di tutto il tempo perduto e non scoraggiarci, guardando al futuro con ottimismo. Ritroveremo la voglia di tornare a sognare, programmare, divertirci, abbracciarci e stare insieme, in una modalità comunque sicuramente più sensibile anche alla comunità, facendo tesoro dell’esperienza vissuta. Credo infatti che ognuno di noi si comporti secondo il proprio grado di coscienza e di consapevolezza. Grazie al cielo esistono molti modi per compiere il proprio destino.”  Questo l’auspicio per i prossimi mesi di Alessandro, il cantante pop emergente italiano nel mercato USA, già noto in Italia per diverse esibizioni ed anche nel Principato di Monaco per una sua suggestiva presenza nel 2019 al Twiga, come guest singer durante un set di Max Mantovani (lo storico DJ di Monte – Carlo) e per una performance memorabile lo stesso anno sul palco del Grimaldi Forum alla festa di Natale degli italiani.

Classe 1997, Alessandro, (Alessandro Coli all’anagrafe), riminese doc, mostra fin da piccolo una passione viscerale per la musica. La sua prima esperienza avviene infatti a 12 anni, quando partecipa a “Io canto” su Canale 5. Nel 2012 esce il suo primo EP prodotto da Adriano Pennino “Senza Paura” e distribuito da Sony Music che gli permette, con il singolo “Sento che”, di raggiungere la top 20 della classifica Ear One dei brani più suonati delle radio italiane, nonché di fare esperienza live sui palchi e nel corso di trasmissioni radiofoniche in giro per la penisola. Ma è grazie a Tony Renis che, vedendo in lui determinazione e talento, a soli 16 anni viene introdotto a Los Angeles dal produttore Humberto Gatica per iniziare la sua carriera. Assieme a lui, scrive e registra vari brani che poi verranno resi dance con la collaborazione di Chris Rodriguez a Miami. Vengono quindi pubblicati tre singoli: My Religion (2015), Flames (2015) e I Betcha (2016). Da queste canzoni sono usciti vari remix, grazie alla collaborazione con il suo produttore C- Rod, che gli hanno permesso di raggiungere posizionamenti di primissimo ordine nella classifica Billboard Club Dance. Questi risultati gli hanno quindi consentito di conoscere l’agenzia Shure Media Group (che ha tra gli altri clienti Beyoncé) e di intraprendere un progetto internazionale con autori e scrittori di chiara fama e di esibirsi al “Bitter End” di New York City nell’ottobre del 2019, così come in altri locali di Manhattan. Dunque una sorta di “enfant prodige”: non a caso è stato l’ospite principale al 44^ Galà Annuale della NIAF a Washington DC a novembre del 2019 e lo stesso anno ha presentato in anteprima a Monte Carlo, i singoli (Give Me Your) Permission e “Just My Tipe”, prodotti da Chris Liggio e a marzo 2020, si è esibito presso il rinomato Breakers Hotel di Palm Beach all’Italian – American Charity Gala. Sempre nello stesso anno ha pubblicato “SML”, prodotto dal candidato ai Grammy, Bernard Grobman. Nonostate la giovane età, è già un grande artista a tutti gli effetti.

Ma cosa vuol dire per un cantante, essere artista oggi, con tutti gli annessi e connessi legati alla pandemia?

“Nonostante i drammatici problemi legati al momento storico che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo,” risponde Alessandro, “credo che i migliori artisti siano e restino sempre concentrati sul riuscire a realizzare fino in fondo la loro opera: emozionare con la musica e con le canzoni il proprio pubblico, anche se per un lungo periodo le esibizioni “live” non sono state possibili e tutt’ora non hanno ancora ripreso a pieno giro. Del resto, da sempre, gli artisti che passano alla storia sono quelli che hanno suscitato vivide emozioni su generazioni e generazioni. L’artista, infatti, ha l’esigenza di comunicare un pensiero, un’idea. Veicola un messaggio e interviene nell’interiorità di chi ascolta parlandole senza filtri. L’artista, in quanto tale, si perde nell’infinito del tuo immaginario, portando l’attenzione del pubblico sulle proprie capacità tecniche e vocali per impressionarlo.”

Dunque essere un cantante artista è scritto nel Dna?

“Probabilmente”, risponde Alessandro, “artisti si nasce e cantanti si diventa. Può succedere che un artista, a un certo punto, non abbia più stimoli o voglia di comunicare e diventi un cantante ma è davvero più difficile il contrario!”

Ora Alessandro promette una nuova emozione per il suo pubblico.

“Infatti, dopo l’uscita lo scorso 7 maggio di “Headfirst” (a capofitto), prodotto da Grobman, un brano dedicato al mondo che si riapre dopo il lungo e difficile periodo della pandemia, è ora il momento del lancio di “Dreamin”, (sempre prodotto da Grobman), un inno al rivedersi, al riabbracciarsi, al “sognare” ad occhi aperti rivedendo, finalmente, i propri cari. Una sorta di viaggio interiore alla ricerca di sé stessi, per proiettarsi verso il futuro”.

Ma quali sono le emozioni cantate in “Dreamin”?

“In questo brano” , ci racconta Alessandro, “sono perso in una storia d’amore, forte a tal punto che fatico a distinguere la realtà dal sogno. Il punto chiave della canzone sta proprio nel fatto che voglio incontrare la mia amata di persona dato che impegni, lavoro e, ovviamente, la pandemia lo hanno reso difficile.” Dunque, un brano molto romantico che, da vero italiano, quale è Alessandro, mostra il suo lato più dolce ed amorevole. Gran parte del pubblico potrà quindi rivedersi nelle sue parole dato che, con l’avvento dei social network, l’interazione dal vivo sta tristemente diventando sempre più rara.    “Il desiderio di una ripresa dell’intrattenimento dal vivo è ormai alla stelle!”, afferma Alessandro, “La voglia di uscire di casa e, soprattutto, di partecipare nuovamente a eventi dal vivo quali festival, concerti, spettacoli teatrali ed esibizioni artistiche è ormai incontenibile. E per fortuna, grazie al sapiente e rinnovato utilizzo della tecnologia come per esempio, gli strumenti di controllo accessi elettronico e contactless, utili a gestire il flusso d’ingresso agli eventi e ad evitare così code ed assembramenti al di fuori dei luoghi dell’evento o durante la ricerca del proprio posto a sedere per assistere agli spettacoli, lasciano ben sperare per i prossimi mesi ad un ritorno ad una quasi normalità, garantendo distanziamento sociale, massima tutela e sicurezza.  Per quanto mi riguarda, mentre la città di New York lentamente riapre, sto già iniziando ad organizzare feste e concerti nei quali mi esibisco. Tra questi in particolare, mi piace citare l’ “Italian Mingle Thursdays”, un evento che si svolge il giovedì sera nel locale “Bella Ciao”, nel cuore di Little Italy, in collaborazione con “GrowingUpItalian”, una pagina Instagram che raccoglie un bacino di centinaia di migliaia di italiani che vivono negli Stati Uniti e li invita a riunirsi in una notte di musica, buon cibo e divertimento, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza. In questo modo, cantando e facendo spettacolo, si vuole trasmettere il messaggio di responsabilità, consapevolezza, condivisione, comunicazione e fiducia. La società contemporanea infatti, porta ad isolarsi con l’utilizzo smodato delle tecnologie, e il fatto che un cantante inizi ad esibirsi nonostante le difficoltà del periodo, è un segnale forte di apertura al nuovo che ci aspetta”.

Ossia?

“A mio avviso”, risponde Alessandro, “la socializzazione delle esperienze, agevolata oggi dalle nuove tecnologie digitali, porterà ad una diffusione di comportamenti virtuosi, alimentando non solo un effetto emulazione ma permettendo a tutti di comprendere a fondo la conseguenza delle nostre azioni. La pandemia ha cioè risvegliato in modo importante gli affetti e ci ha messo in maggior contatto con le emozioni, permettendoci di capire ancora una volta, quanto sia importante il bisogno di rapporti umani e soprattutto di quelli emotivi, lasciando in noi la consapevolezza che per rialzarci dovremo portare tutti un contributo concreto che passi necessariamente da comportamenti di buone pratiche quotidiane. Ecco perché, nei lunghi mesi di lockdown trascorsi in solitudine nel mio appartamento di New York, oltre a concentrarmi sulla scrittura di nuovi brani, ho maturato la convinzione di voler condividere con un’ampia platea di pubblico, alcune best practice e tendenze che diano spunti di condivisione per tutto ciò che sia innovativo, etico ed estetico.”

Dunque un artista con le idee chiare, ma soprattutto in perfetto “italian style”, con “anima e cuore”, caratteristiche imprescindibili per sodalizi con il pubblico, consapevoli e duraturi, che non a caso, gli hanno anche consentito di essere scelto come protagonista di un reality per Netflix, che si svolgerà nei prossimi mesi negli Stati Uniti e sarà focalizzato proprio sul tema dell’essere italiano in America.